Gordiano Lupi - Gisella - di Carlo Cassola

Gordiano Lupi – Gisella – di Carlo Cassola

Carlo Cassola
Gisella
Rizzoli – 202 pagine – a un tot in giro

Avevo letto per la prima volta Gisella nel 1977, edizione economica BUR, ché la prima edizione Rizzoli del 1974 costava troppo per uno studente liceale spiantato. Non avevo altri vizi, ma i libri cercavo di comprarli, quando proprio non riuscivo veniva in soccorso la Biblioteca Comunale di via Cavour con il mio amico Sergio Galigani. Rileggendo Gisella ti accorgi che ogni libro andrebbe letto almeno due volte per capirlo a fondo, soprattutto andrebbe letto all’età giusta, ché a 17 anni non è facile comprendere tutta la bellezza profusa nelle pagine, l’arte di costruire una narrazione che procede per dialoghi e i riferimenti storici legati al periodo narrato.  Oggi che di anni ne ho quasi 63 è tutto più facile, ti viene persino da sorridere quando pensi che al tempo qualche pseudo critico definiva consolatoria la narrativa di Cassola, altri ancora più estremi paragonavano l’autore grossetano a Liala, senza provare vergogna. Gisella è un romanzo di una profondità assoluta e di una potenza narrativa che molti autori contemporanei si sognano di poter raggiungere. Cassola racconta l’esistenza di una donna, partendo dall’infanzia difficile, la morte della madre, un padre che le porta in casa le amanti, il suicidio del babbo che si era coperto di debiti, l’adozione da parte degli zii, la crescita, la scoperta dell’amore e i vari conflitti esistenziali che definiscono il suo cammino. Gisella ha un carattere ben sfaccettato, l’esperienza paterna la porta a desiderare di contrarre un matrimonio con un uomo che non sia bello – di sicuro traditore -, per trovare sicurezza economica e indipendenza. Le esperienze erotiche di Gisella comprenderanno anche uno zio farfallone (che l’aveva allevata come un padre) e un soldato americano, mentre il marito (fascista) era in fuga al nord e tutti lo credevano morto. Cassola comincia la storia dalla marcia su Roma e arriva agli anni Cinquanta, in sottofondo racconta il fascismo, la guerra mondiale, la liberazione, il mercato nero, le mancanze, l’emigrazione, la voglia di fuga verso l’America in cerca di un futuro migliore. La storia è sempre in primo piano, però, tutto il resto rimane in sottofondo, stemperato, vissuto dagli occhi dei protagonisti, quasi tutti incolti e piccolo borghesi. Cassola è narratore di donne, un vero maestro nel delineare i caratteri femminili e nel tratteggiare il ruolo della donna in una società maschilista che vede steccati ben precisi all’interno della famiglia. Se vogliamo trovare un limite al romanzo – piuttosto breve, solo 200 pagine – è che il solo carattere approfondito è quello di Gisella, mentre tutti gli altri restano in superficie, sia lo zio che il marito, come la sorellastra in odore di omosessualità. A nostro parere Cassola si propone proprio di approfondire soltanto il personaggio di una donna del popolo come Gisella, allevata da una famiglia di commercianti, che vive a Firenze e passa l’estate al mare, tra Cecina e Marina. Ottima la localizzazione maremmana, nei luoghi così cari al narratore, che ha ambientato quasi tutta la sua produzione migliore tra Volterra e Cecina.

Gordiano Lupi