Una donna che colpisce - Marisa Miranda

Una donna che colpisce – Marisa Miranda

Marchi e cattiveria, un po’ di sano retrogaming alla cannibale, quasi. Marisa gioca con le ossessioni seriali e lo fa con il gusto del noir, buttandocela in un dialogo che gioca al gatto col topo. Se anche a voi è venuto in mente il Nove di Woobinda faccia un fischio, magari scopriamo di avere in comune nel doccino anche un Pure & Vegetal da parte. Occhio, eh.

Una donna che colpisce

Ma le pare che io possa aver commesso la nefandezza di cui mi accusa? Mi guardi: sono una persona elegante e raffinata, disdegno le volgarità. Anche lei è un uomo di stile, si vede dal completo in gabardine, dal colore della cravatta e dal modo in cui poggia il gomito sulla scrivania. Come dice, scusi? Devo concentrarmi sull’episodio del supermercato? Va bene, se ci tiene gliene parlerò.

Quell’uomo mi perseguitava, era una vera ossessione.  Cercavo sue notizie sui vari social, a volte mi addormentavo sulla scrivania e mi svegliavo nervosa, piena d’ansia. Quando uscivo c’era anche lui, sentivo i miei tacchi sull’asfalto, sempre più veloci.

Gli inseguimenti sono andati avanti per circa un mese. A volte non capivo, non c’era niente in comune tra noi: lui, più giovane di me, privo di gusto nel vestire e con un cane bastardo; io, elegante e raffinata. Ma lo sa? Al supermercato prendeva tutti cibi già pronti, birra e acqua minerale in plastica, mai frutta o verdura. Il mio carrello, invece: perfetto nell’equilibrio delle calorie e con prodotti di qualità.

Deve rimanere qui questa sera? Vedo che ha dello spumante HIT sulla scrivania. Non lo trova attraente e charmant? Con quella bottiglia di vetro lilla, l’etichetta verde a caratteri dorati, la scritta accattivante: Touch me, pick me up and hit. D’effetto, vero?  E il jingle? Cosa ne pensa? Lo trasmettono dappertutto: alla radio, alla TV, al supermercato. Pensi che a volte lo canticchio prima di dormire. Lo facevo anche durante quegli estenuanti inseguimenti, sa? Mi rilassava e mi dava la forza di andare avanti. Cantiamolo insieme, è l’ultimo dell’anno, si diverta un po’ anche lei. Al mio tre: Provami baby, afferrami. Con hit colpirai e il tuo scopo raggiungerai. Forza, commissario, canti, non si vergogni, si sentirà meglio anche lei.  Cosa dice? Non devo divagare, devo dirle cos’è successo? Va bene, non si alteri.  

Gli inseguimenti dovevano finire, non ce la facevo più. Un giorno ho provato a parlargli al parco, quando lasciava il bastardino libero di scorazzare, ma non mi ha risposto ed è andato via, correndo con il cane al guinzaglio. Da quel giorno le cose sono peggiorate, gli inseguimenti sono divenuti più serrati e abbiamo percorso strade nuove, finanche vicoli bui nel cuore della notte. Non potevo continuare, dovevo trovare una soluzione, caro commissario. Ieri notte ho letto sui social che oggi sarebbe andato al supermercato alle quattro del pomeriggio e ci sono andata anche io. L’ho seguito in tutti i corridoi, ma mi evitava o mi guardava accigliato e cambiava reparto: vigliacco!  Poi, dopo numerosi giri, siamo giunti alla cassa: nel mio carrello una bottiglia di HIT, nel suo uno spumante dozzinale, un pollo arrosto già pronto e altro cibo preso in gastronomia per due persone. Voleva invitarmi a cena, era chiaro, ma non trovava il modo. Ho giocato d’anticipo, in fondo avevo con me lo spumante:

«Vuol cenare con me, stasera? Brindiamo con HIT»

«La smetta di placcarmi, vecchia pazza, non ne posso più di lei! Mi lasci in pace»

Come ha potuto dirmi questo?  Io non volevo ferirlo, mi creda, ma HIT mi suggeriva: “Colpisci” e non potevo non obbedire. Cosa dice? Il ragazzo è all’ospedale con trauma cranico e non ci vede più?  Ma è sempre stato cieco, commissario, lasciamolo perdere, non merita la nostra attenzione.  Vede? Anche l’ultimo poliziotto è andato via. Ci siamo solo io e lei, oggi è San Silvestro, i miei inseguimenti sono finiti e possiamo festeggiare, insieme. Indugia? Non vuole? Ma non vede che HIT è sulla scrivania, a portata di mano?

Marisa Miranda