Gordiano Lupi – Uno scrittore randagio
Randagio come uno scrittore, sempre che lo sia. Randagio che non sono altro, come in una vecchia canzone. Randagio che son passato dal noir ai racconti sui tramonti a Calamoresca, chissà che prima di morire non faccia il percorso inverso. Randagio che in realtà avevo iniziato dai tramonti per poi passare al noir e finire a Cuba, frugando tra horror e ricordi, infine son tornato sui ricordi ma solo piombinesi. Randagia è la scrittura che cerca un po’ ovunque la sua ragion d’essere, anche quando le ragioni son pretesti, quel che proprio non deve mancare a uno scrittore d’insuccesso sono i giramenti di coglioni. Randagio è il motivo stesso di vivere, passando da un luogo all’altro a caccia di emozioni, ché quelle servono mica scoprire il colpevole, per quello c’è Di Giovanni. Randagio è il senso della vita, il percorso che devi fare dietro sogni e ambizioni, anche quando i sogni son perduti e le ambizioni te le sei infilate tutte su per il culo. Randagio che altro non potrei essere, incapace di soffrire costrizioni, non sopporterei dover scrivere cose alla moda, inventare trame per un giallo con un commissario panzone, scrivere puttanate sui serial killer perché vendono, lo chiede il pubblico, un po’ come l’Europa. Randagio tra i miei libri, che sono molti, persino troppi, mi ci perdo anch’io, non ricordo i titoli, lo so che tanto son quasi tutti inutili, carta da macero e macello, buona per farci il sugo quando viene Natale, canta De Gregori. Randagio come editore a caccia di talenti, anche se scopri un autore bravo ti cancellano, fai la fine di Cabrera Infante con Fidel Castro, non vai bene, non sei alla moda, meglio dire che t’ha scoperto Giulio Mozzi, tanto tanto Luigi Bernardi, che aveva scoperto pure me, peccato sia morto. E torni a esser randagio, la tua unica soluzione, il destino prescelto, il fatto di vivere appartato in una provincia depressa, lei almeno ti protegge, pare fatta su misura. Randagio che non hai imparato niente dalla vita, insisti nel tuo dilettantismo nonostante le quasi sessantacinque primavere. Come i bravi randagi prendi calci un po’ da tutti, ma che importa? ci sei abituato e il detto agli zoppi calci negli stinchi! ticalza a pennello.Randagio che come perdere ogni tanto c’ha il suo miele, che se avessi previsto tutto questo, dati cause e pretesto, le attuali conclusioni, forse farei lo stesso, perché sono nato fesso.
Gordiano Lupi
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