Liu Xiaobo: I gigli della notte del 4 Giugno

Liu Xiaobo: I gigli della notte del 4 Giugno

Mai come oggi, dopo aver attraversato un Novecento ricco di guerre e di cataclismi morali e umani, ci ritroviamo senza Patria e senza cuore. Senza identità, schiacciati piccoli piccoli sotto la moneta dell’indifferenza e del malessere consumistico-capitalistico. E da dove ripartire se non dal passato, dalle radici, dal prima, dal semplice, dall’innocenza perduta uccisa e slabbrata dei colpi di mitraglia di una delle tante Piazza Tiananmen in un Giugno di pochi giorni fa? Di pochi istanti fa. E proprio mentre ripenso a quel 4 Giugno, simbolo di tutti i recenti massacri, di cui c’interessiamo se non distrattamente, perché troppo impegnati a vivere la nostra vita parallela in uno spaziotempo che non è quello del noi e dell’ora, in un momento storico in cui, come tanti momenti del passato, non riusciamo a dire sì a giustizia e a verità, ecco che un insetto si carbonizza scintillando sulla griglia blu della mia trappola elettrica, diffondendo, mentre scrivo, un odore schifoso di carne pelosa bruciacchiata. La nostra carne, nera, sporca di responsabilità condivisa. Che quasi mi vedo, attraverso l’occhio di questo esserino ignaro, girarmi e chiedere in un grido soffocato “perché? perché mi uccidi? Io volavo!”. Ché questo insetto siamo noi! Siamo insetti! Gli artisti sono insetti da bannare e da bruciare quando dissidenti, perché dicono no quando invece vorrebbero farci dire sì. Perché sta vincendo il modernismo massacrante del sistema dell’apparenza e della battutina mediatica, anche oggi, iperstimolati e annichiliti. E perché? Perché abbiamo dismesso il dissenso: sociale, morale, politico, spirituale. Ma ora basta.

Questa poesiuola è per Liu Xiaobo, scrittore e poeta dissidente di Changchun, città alberata nell’estremo nord al confine quasi con la Corea, dove un laghetto blu, oggi, riverbera il verde degli alberi sopra la collina che lo sovrasta, un luogo freddo, distante, eliminante. Il Prof. Liu era impegnato nella battagllia dei diritti umani in Cina, ed è scomparso di recente, un anno fa, in carcere (che poi che cos’è il carcere se non un luogo oscuro della nostra mente dove possiamo richiudere e seppellire a nostro piacimento tutto ciò che ci risulta scomodo?).

Ma questa poesiuola è anche per tutti gli artisti italiani che continuano a scendere a compromessi col Nulla per un bip elettrobancario, mentre in lontananza riecheggiano ancora le urla dei giovani su quella piazza lontana lontana. Eppure così vicina.

Potremmo scendere anche noi, nelle Tiananmen del nostro cuore, ed estirpare il cancro di un indirizzo storico reversibile, sanabile, aprendo una fessura con un coltello da scanno, permettendo alla luce di entrare e di uscire in un raggio splendente.

A Liu Xiaobo, bandiera di libertà.

刘晓波:六四暗夜中的百合花——六四十七周年祭(诗歌)
Liu Xiaobo: I gigli della notte del 4 Giugno – 17° Anniversario del 4 Giugno (poesia)

已经十七年了 Son già diciassett’anni
又是六四祭日 è di nuovo l’anniversario del 4 Giugno
又是恐怖黑夜降临 di nuovo torna l’oscuro orrore.

一个年轻的生命 Una giovane vita
活生生的 vive
瞬间变成枯叶 e diviene in un istante foglie secche
挂在初露的霞光上 appese ai raggi della prima rugiada

压抑了太久 Sepolta da troppo tempo
秘密的预谋和残忍的屠杀 una strage crudele segretamente
premeditata
仍然被禁闭在堂皇的黑洞中 ancora confinata in un maestoso
buco nero
看不见的伤口 una ferita invisibile
突然被撕裂的思想 improvvisamente, da un pensiero
strappato,
讲述坟墓中的故事 narra una storia di morte.
我的目光伤痕累累 La mia vista sfregiata
无法笔直地注视 non riesce a star dritta
无数曲折之后 e dopo innumerevoli colpi di scena
在黑暗里偶尔闪亮 nella notte buia un fulmine talvolta
illumina
洞彻荒芜 la grotta totalmente desolata

感谢妻子刘霞 Ringrazio mia moglie Liu Xia
每年六四 che il 4 Giugno di ogni anno
她都会带一束白色百合回家 porterà sempre a casa un mazzo di
gigli
今年她带回十七枝百合 e quest’anno ne ha portati diciassette
黑夜中的百合花 gigli nella notte oscura
点缀着亡灵的原野 a ornare vasti campi immortali
白色的百合亮着 oh bianchi gigli luminosi
绽开的花瓣亮着 oh petali fiorenti luminosi
挺拔的绿叶亮着 oh foglie dritte ed irte luminescenti
淡淡的花香亮着 oh profumo leggero e luminoso
是祭奠也是忏悔 siete memoriali e pentimento.

死不瞑目的眼睛 Occhi muoiono senza pace
唯一的洁白和闪亮 unico bianco e unica luce
刺穿整个民族的精神黑暗 perforando lo spirito oscuro di
un’intera razza

被禁闭在黑暗中的百合花 Gigli confinati nell’oscurità
是亡灵之光 sono raggi immortali
打开我的灵魂 che aprono la mia anima
看见母亲们 a guardar le madri
看见维多利亚公园里 a guardar nel parco della Vittoria
看到世界各地 in ogni luogo del mondo
为亡灵们点燃的烛火 candele accese per gli immortali

在失去自由的日子里 Nel giorno in cui perdemmo la libertà
百合花陷入黑暗 gigli caddero nell’oscurità
犹如时间与亡灵们对话 come parole tra immortali e tempo
洁白 为亡灵点燃的祈祷之火 bianchi per gli immortali fuochi di
preghiera
凝视 灼热并照亮我 fissi a devastarmi e a illuminarmi

渴望自由的人死去 Gli uomini desiderosi libertà son morti
亡灵却活在反抗中 ma le anime vivono nella rivolta
逃避自由的人活着 uomini che fuggono alla libertà son vivi
灵魂却死于恐惧中 ma le anime son morte nel terrore

面对绝对空无 Affrontiamo il vuoto assoluto
面对野蛮的劫掠 affrontiamo i barbari saccheggi
有一种坚韧 ché vi è una dura
巍然不动 e torreggiante
犹如从内心取走一束光 strada luminosa
照亮一条路 che come un fascio di luce esce dal cuore

2006年5月24日于北京家中 Pechino, a casa, 24 Maggio 2006

Testo e traduzione di Francesco De Luca