
Vincenzo Trama – Il giorno degli orchi – di Divier Nelli
Divier Nelli
Il giorno degli orchi
Guanda/Vallecchi – 160 pagine – Euro 16

Tu leggi Il giorno degli orchi di Divier Nelli e ti viene in mente l’ormai fu Omegle. Per chi non lo sapesse questa piattaforma di webchat, nata nel 2009, ha chiuso i battenti quasi due anni fa, nel novembre del 2023. A monte della scelta stanno i costi di gestione di un applicativo che, nel corso degli anni, ha avuto una serie di problemi relativi a casi più o meno diretti di hate speeching, cyberbullismo e soprattutto pedopornografia. Omegle infatti si basava sulla possibilità di interfacciarsi tramite webcam con utenti random, senza mai sottoscrivere alcuna registrazione e sottoscrivendo il consueto e inefficace disclaimer in cui ci si dichiarava maggiorenni. Il rischio di trovarsi davanti chiunque, atteggiamenti esplicitamente sessuali inclusi, era molto alto. Il punto è che la rete, nel tempo, ha intrappolato nelle sua maglie la società stessa, non riuscendo a difendere a normare la navigazione di siti come Omegle – e quindi FB, Telegram, Snapchat etc.ec. -. Questo, inoltre, ha portato diversi content creator a realizzare canali basati proprio su format di questo tipo: stanare presunti pedofili in rete adescandoli con l’aiuto di una ragazzina complice, sbattendo e spettacolarizzando poi tutto online, faccia del mostro compreso, per un pugno di views in più. Sono stati diversi i casi di padri di famiglia, di stimati professionisti, di insospettabili bravi cittadini che, riconosciuti dai propri cari in rete, hanno visto la propria vita cadere in rovina (e anche su questo tema la narrazione può essere infinita).
Questo preambolo mi serviva perché Il giorno degli orchi, uscito nel 2017 per Guanda e ripubblicato nel 2023 per Vallecchi, affronta il tema con grande ferocia e con un intento formativo che dovrebbe, a parer mio, trovare più spazio nel dibattito pubblico attuale. Ci troviamo a Poggio in Chianti, immaginario borgo sui colli vicino Firenze, uno dei tanti luoghi ameni che si spopola in inverno e che in estate pullula di colori, profumi e tantissimi turisti, perlopiù americani. Aurora è una piccola Venere all’ultimo anno del liceo Hack: consapevole della propria bellezza non perde occasione per rimarcare come questa sia la chiave per il suo successo, denigrando appena può chiunque le capiti a tiro: coetanee, professori, aspiranti corteggiatori. Solo con i suoi genitori continua a recitare la parte della bella statuina, preoccupandosi che questi conoscano il suo andamento scolastico e basta, che, proprio come lei, punta all’eccellenza. Coadiuvata da due suoi compagni di classe, Vieri e Leonardo, Aurora a un certo punto comincia a trastullarsi con un’idea diabolica: generare profili falsi di studentesse al primo anno di superiori e agganciare con questi pedofili in una app di incontri chiamata TeenThink. L’obiettivo di Aurora è riuscire a farsi mandare foto intime dei proprio presunti carnefici per poi ricattarli e farsi consegnare una somma considerevole per non rendere pubblico il materiale da lei archiviato. Fino a quando a cadere nella sua rete non finisce un utente che le darà modo di ripensare non solo alla perfidia del suo piano, ma alla pochezza della sua vita attuale, sorretta da frivolezze, soldi e una costante ossessione per il dominio sugli altri. Segue finale con colpo di scena, che spezza le reni fin lì già scricchiolanti.
La voce di Nelli è asciutta, tirata nelle nude descrizioni di una generazione senza punti di riferimento, incapace di cogliere nella società aspetti valoriali a cui ancorarsi: la scuola e la famiglia rimangono uno sfondo piatto, bidismensionale, a cui si è costretti a relazionarsi solo per cruda necessità. Rimangono gli amici, ma pure quelli sono colti in una prospettiva materiale, cartonati con cui condividere il fumo e utili solo a vincere la noia di un paese che ci veste stretto. Non si riesce a provare che antipatia per la giovane Aurora: è lei la carnefice di un web vissuto come un’arena in cui è doveroso sgozzarsi, solo per monetizzare – si dice oggi – ancora di più.
Quello che colpisce in questo libro è la spietatezza dei tratti caratteriali della protagonista; in lei non c’è alcun barlume di rimorso per ciò che fa, anzi. Ne trae godimento, senza alcun tipo di afflato vendicativo. In teoria i suoi presupposti potrebbero essere insani ma giusti, è tutto il resto, cioè lei, che non va: è il ribaltamento prospettico di una Cappuccetto Rosso capace non solo di sconfiggere il lupo, ma anche di deriderlo mostrando a tutti la sua bocca sdentata.
Nelli dissacra quello che è un pregiudizievole modo di percepire la rete, dove le vittime sono soltanto ignari ragazzini che mettono a repentaglio le loro vite condividendo senza criterio foto, video e particolari della loro intimità. Qui è invece l’adulto, il boomer, ad essere messo sotto torchio: certo, un adulto spregevole, un millantatore e potenziale pedofilo, ma quasi adombrato da un web vissuto come andito privato, come se davvero non si rendesse conto che invece proprio nel web è più facile cadere vittima della gogna mediatica, gonfio ormai com’è di canali che proprio sulle devianze vivono e talvolta, tra i più giovani, spopolano in serie involontariamente comiche. Ecco, Nelli è come se ci ricordasse sfacciatamente che alla soglia della maggiore età si è più che capaci di discernere il bene dal male e di come si è anche capaci di sceglierlo. E sì, si può voler fare del male, senz’altra spiegazione che la fascinazione che si ha per lo stesso.
Un monito? Un avvertimento? Forse. Una lettura contemporanea di come si sta muovendo la società senz’altro, senza alcuna pretesa interpretativa. La possibilità però di decodificare il nostro presente, IPhone alla mano e AI per un attimo accantonata, non può non essere presa in considerazione: pensateci, quando regalerete il nuovo telefono ai vostri pargoli, sperando che così socializzi come tutti i suoi coetanei. E chiedetevi se ora siete ancora così contenti che abbia imparato a smanettare come voi per mandare messaggi: sapete per davvero quali?
Vincenzo Trama
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