Gordiano Lupi – “I segreti di Procida” di Fabio Baldassarri
Fabio Baldassarri
I segreti di Procida
Kairos Edizioni – Euro 18- Pag. 290
I gabbiani volano in cerchio nel cielo di Procida come nei cieli di tutto il mondo finché sulla superficie del mare non vedono guizzare un pesce. Allora scavalcano gli edifici e si buttano a capofitto sulle onde per stringere il malcapitato nel becco lungo e adunco. Mentre girano in tondo, con quel bianco delle ali che solca l’aria, i gabbiani sembrano meno avidi e predatori. Paiono piccoli aerei da ricognizione con turisti a bordo che ammirano il paesaggio. Amo le parti descrittive nei libri, soprattutto quando si tratta di paesaggi marini (qui è Procida, ma potrebbe essere Piombino, il risultato non cambia), dai tempi in cui giovane studente mi sono innamorato della prosa del Manzoni. Credo che molti scrittori contemporanei abbiano perso il gusto per la descrizione, la sola cosa capace di rendere un libro ben più letterario di una scarna sceneggiatura, ché questa è la magia del romanzo, altrimenti basterebbe andare al cinema. Fabio Baldassarri maneggia molto bene sia la parte descrittiva che il dialogo e compone un magistrale affresco narrativo, un incontro d’amore e mistero tra due ragazzi nell’isola di Procida. La location iniziale è la rocca di Terra Murata, bar di piazza Guarracino (la Piazzetta), luoghi cari al Troisi di un ultimo splendido film (Il postino), dove Leonardo, un ragazzo di Firenze che fa il reporter per la Rai, incontra Giami, giovane cameriera romana che lavora sull’isola e sta per laurearsi. Un incontro d’amore a Procida va di pari passo con il mistero di Giordano Bruno, della Santa Inquisizione e del cardinale Bellarmino, il racconto diventa romanzo esoterico e narrazione storica, intensa e coinvolgente. Leonardo (che porta il cognome dell’autore) lavora alla Rai per un Grande Divulgatore (il dottor Cherubini) – non è difficile cogliere la sottile ironia sul personaggio nascosto da tale soprannome – ed è sull’isola per scoprire dettagli sul tema utili per una futura trasmissione. Parti del romanzo sono dedicate ai piaceri della cucina, ben descritta tra sentori di risotti allo zafferano, ricordo di cene milanesi in piazza Duomo, condite da un ottimo Oltrepo pavese e da grappa invecchiata, che si alternano ai piaceri marinari della cucina isolana di Peppino O’ Corsaro, a base di calamari ripieni e parmigiane meridionali, accompagnate da vino bianco e limoncello. Lo stile di scrittura di Baldassarri è insolito e originale, con un narratore onnisciente che prende il lettore per mano e gli fa conoscere i personaggi, presenta gli elementi basilari della storia, introduce i misteri e le caratteristiche degli interpreti che devono essere conosciute. Un libro che appassionerà i cultori della storia ma anche chi ama il mistero e si lascia affascinare dal ricordo di persecuzioni ecclesiastiche, tra intrighi e segreti che nascondono le nefandezze del Sant’Uffizio. Romanzo colto, fuori dalle mode, letterario e complesso, che fa trasparire un lavoro di ricerca encomiabile (ci sono le fonti in bibliografia), al tempo stesso di agile lettura, introdotto dai versi eterni di Lorenzo il Magnifico sulla fugacità della giovinezza. Procida è protagonista con i suoi paesaggi stupendi, anche se parti del romanzo ci portano a Roma e a Milano, passando per Firenze, come lo sono i due ragazzi, che vivono una storia d’amore intrisa di mistero e passione. Romanzo – saggio, che nasce dagli studi di Fabio Baldassarri, già autore di Baldassarre Cossa papa e antipapa, che approfondisce il ruolo del cardinale del diavolo mentre tira le fila di una trama ricca di colpi di scena. La lettura è più che consigliata.
Gordiano Lupi
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