Gordiano Lupi – Piombino contro il rigassificatore

Piombino contro il rigassificatore
Manifestazione pacifica del 16 luglio

Eugenio Giani è riuscito in una missione impossibile. Sotto il sole inclemente d’una giornata estiva ha convinto a sfilare contro il progetto di rigassificatore ancorato in una banchina del porto di Piombino tutte le bandiere di partito e sindacato, unendo nella protesta Lega e Fratelli d’Italia insieme a PD e Rifondazione Comunista, oltre a cittadini senza dichiarata appartenenza. Molti piombinesi hanno rinunciato a passare una giornata al mare per manifestare e per difendere il futuro dei loro figli e il diritto di continuare a vivere in sicurezza a Piombino. L’idea malsana di una nave bomba posizionata in zona portuale, a due passi dalla città, non convince, sia per i pericoli insiti nell’operazione che nelle controindicazioni legate al traffico passeggeri e all’inquinamento marino. Piombino ha già dato molto all’interesse nazionale, adesso che i tempi dell’acciaio sembrano finiti, non vuol vedere sfumare i progetti di riconversione turistica e di produzioni ittiche, non vuol cedere un invidiabile ambiente marino, non vuol vedere intralciati i sogni di rinascita. Piombino non è interessata alle compensazioni, tra l’altro cose che dovevano essere fatte da tempo, basti pensare alle bonifiche industriali e alle strade di collegamento, adesso messe in campo come una sorta di ricatto economico. Piombino non è affetta da nessuna sindrome da giardino, il suo giardino è stato violato da lanzichenecchi d’ogni tipo, è stanca di accogliere progetti che mettono in pericolo lo sviluppo, una nuova vocazione turistica e ambientale. Per questo una folla pacifica ha sfilato in via Unità d’Italia, partendo dal Centro Giovani (luogo simbolico, in pericolo è il futuro dei nostri figli!), creando qualche disagio alla circolazione delle auto in ingresso e in uscita dalla città. La protesta è il solo modo per far capire a chi governa che non è possibile far politica sulle teste dei cittadini, ignorando le opinioni della maggioranza e le istanze di chi vive nei luoghi prescelti per determinate operazioni. Oggi, a Piombino, si sono viste bandiere d’ogni colore, giovani e vecchi uniti, in una staffetta generazionale, darsi la mano e gridare slogan coloriti contro chi ha deciso senza ascoltare e soprattutto contro chi non mostra le carte e nasconde i progetti. I sindaci del nostro territorio hanno sfilato con la gente, uniti nella protesta che coinvolge tutto il Val di Cornia, il Golfo di Follonica e persino l’Isola d’Elba.Infatti, anche se ci dicono che il traffico passeggeri Piombino – Portoferraio non subirà conseguenze, non è facile credere a una simile ricostruzione. Il disagio e i problemi saranno globali e coinvolgeranno intere comunità, per questo Piombino non chiede contropartite ma grida con forza che quel mostro in casa non lo vuole, perché sarebbe l’unico rigassificatore italiano posizionato in una banchina di un porto passeggeri. Piombino chiede di vedere le carte, di poter criticare il progetto, di poter discutere senza veder calare una decisione dall’alto, chiede di sperimentare un’alternativa al largo di altre zone marine. Il sindaco di Ravenna, affacciata sul Mare Adriatico, non vede l’ora di accogliere il rigassificatore, che comunque sarà posizionato al largo, mica in città. Potrebbe prendere anche quello destinato a Piombino.

 

Gordiano Lupi