Retroscena di Fabio Strinati presenta Simone Apollo

Retroscena di Fabio Strinati presenta Simone Apollo

Sociologo e nomade digitale, Simone Apollo vive tra Italia e Brasile e si occupa del grande paese latinoamericano dal 2004. Negli anni ha approfondito diversi aspetti della società e della cultura brasiliana, concentrandosi, in particolare sui temi socio-ambientali e su quelli della povertà urbana. Nel 2010, ha fondato il portale DentroRiodejaneiro.it (www.dentroriodejaneiro.it) attraverso il quale racconta in particolare (ma non solo) Rio de Janeiro e aiuta a organizzare e vivere in modo consapevole il viaggio in Brasile.

Qual è il tuo rapporto con il Brasile?

Quello per il Brasile è semplicemente un grande amore le cui radici si nutrono della ricchezza naturale, culturale e storica di questa terra. Per lavoro ho avuto la fortuna di conoscere molti altri paesi dell’America latina. Ognuno ha destato in me sorpresa, curiosità e interesse ma nessuno ha mai saputo entusiasmarmi come continua a fare, dopo tanti anni, il paese verde-oro. Amo la natura selvaggia e nessun paese al mondo racchiude in sé la varietà di paesaggi e la biodiversità che si trova in Brasile. Amo la cultura popolare, quella che nasce all’ombra dei tetti di lamiera o tra i tavolini sparsi agli angoli delle strade, e il Brasile ne è pregno. Amo le mille sfumature antropologiche di questo pezzo di continente dove le strade dei popoli nativi, dei migranti in arrivo da Asia ed Europa e dei milioni di africani condotti in catene si sono incrociate tra il Tropico del Capricorno e l’Equatore dando vita ad un universo unico ma composto da tessere infinite. Amo la storia di questo paese, che è fondata sul sogno e sulla costante ricerca, rischiosa ma inevitabile, profonda ma inconsapevole, di un’esistenza migliore all’insegna della poesia, dell’avventura, del rischio, del sudore e del sorriso.

Credo che quando si entra veramente in contatto con il Brasile, tutte queste sensazioni le respiri con il naso e con la pelle. Almeno per me è così, questo mi rende più vivo ed è ciò che alimenta il mio rapporto con questa terra.

Come nasce il tuo legame con questa magnifica terra? Parliamo del quinto stato al mondo per superficie. Un paese che si trova nella zona tropicale, che ospita la foresta amazzonica…

Ho messo piede in Brasile per la prima volta nel gennaio del 2004. Ero uno studente di sociologia, vinsi una borsa di studio dell’Università “La Sapienza” di Roma e atterrai a Rio de Janeiro carico di interrogativi, con qualche paura e con molta voglia di scoprire. Dovevo realizzare una ricerca sui progetti di lotta alla povertà in alcune favelas. Non parlavo portoghese e l’unico contatto che avevo era quello di un’altra studentessa che, come me, doveva fare la sua ricerca di tesi. Quella sensazione di trovarmi dall’altro lato del mondo in una città ritenuta più pericolosa della media, del tutto in gioco e lontano da casa non la dimenticherò mai. All’epoca, per parlare con la mia famiglia potevo contare solo sull’orelhão(la cabina telefonica) vicino casa. Scomodo, sicuramente, ma anche affascinante. L’impatto con Rio de Janeiro non fu semplice. Era per me una città enorme e sconosciuta. In breve tempo cominciai a capire e a farmi capire e strinsi diverse amicizie che durano ancora oggi. In quei mesi ho vissuto esperienze incredibili e ho sentito sbocciare l’amore per il Brasile e il suo popolo. Oltre a Rio de Janeiro e ai suoi dintorni, ebbi l’opportunità di visitare lo stato di Minas Gerais e anche lì fu come vivere un incanto. Da quel primo viaggio, non mi sono mai più staccato dal Brasile. Ne sono venuti tanti altri in lungo e in largo per il paese latinoamericano e sono accadute parecchie cose ma ogni volta che ritorno a Rio riconosco quello stesso odore fatto di profumo di pioggia, sudiciume tropicale e foglie in decomposizione, che mi riporta alla prima volta che mi trovai a camminare per le strade della Cidade Maravilhosa.


Cosa ti ha spinto a raccontare Rio de Janeiro? Cosa la differenzia da altre città come Brasilia, Fortaleza, Porto Alegre o Belo Horizonte? Presumo l’amore per questo luogo caro, la passione e tanto altro ancora, ma, cosa in realtà c’è sotto in termini di sensibilità?

Chiunque ha parlato con me dopo i miei primi due viaggi in Brasile ricorderà l’entusiasmo con cui raccontavo Rio de Janeiro. Quest’entusiasmo non ha fatto altro che crescere con il tempo ed è sfociato in modo del tutto naturale in un progetto che si chiama DentroRiodejaneiro con cui non ho voluto far altro che ringraziare una città che mi ha dato tanto. Credo che Rio sia una città tanto famosa e mitizzata quanto poco conosciuta nella sua essenza. Se ci pensate bene, di Rio si parla poco, si mostrano sempre le stesse cose e si tende ad evidenziare gli aspetti negativi. Eppure, Rio è una galassia di esperienze da vivere, di fenomeni da osservare e di storie da conoscere e rileggere. Il tutto racchiuso in una cornice di oceano, montagne e foreste che non ha uguali in alcun’altra città né in Brasile né in altre zone del pianeta. Per me Rio de Janeiro è semplicemente la città più bella del mondo. Da romano innamorato della mia città posso metterla a pari merito con Roma che, però, non ha quei contrasti decisi che a Rio generano, nel bene e nel male, un’energia fortissima. Come ho avuto modo di scrivere nel mio blog, a Rio de Janeiro entro in “modalità esploratore”, mi sento più vivo e mi getto in situazioni impensabili durante la normale quotidianità. Mi piace, poi, restituire le mie esperienze in forma di racconto a chi condivide con me la passione per questa città.


Sei il padre fondatore di un blog molto seguito e stimato che si chiama DentroRiodejaneiro. A detta di molti, il più importante blog dedicato ai viaggi a Rio de Janeiro. Perché questo nome? Cosa ti ha spinto a creare questo canale di comunicazione tra l’Italia e il Brasile?

Grazie per le belle parole. DentroRiodejaneiro è un progetto a cui tengo tantissimo. C’è tutto il mio amore verso Rio de Janeiro e il Brasile. C’è tanto di me ed è un qualcosa che mantiene vivo il mio legame con questa terra. Il nome lo scelsi tanti anni fa. Per indole, mi piace sempre conoscere a fondo le cose, capirle nel modo migliore che posso. Amo la leggerezza ma non mi piace affatto la superficialità, quindi la parola “dentro” per me significa raccontare Rio de Janeiro e farlo in modo approfondito, documentato e “vissuto”. Significa andare oltre gli stereotipi che ruotano attorno all’immagine di Rio de Janeiro e del Brasile, provare a sfiorarne l’anima, quest’anima così bella, e a darle umilmente forma a modo mio. Il grande poeta Carlos Drummond de Andrade affermava che no mar estava escrita uma cidade(nel mare era scritta una città): io non faccio altro che leggere questa città e raccontarla con i miei modesti mezzi. Credo di poter dire che DentroRiodejaneiro, insieme a pochi altri progetti in Italia, contribuisce a colmare un vuoto di informazione di qualità rispetto al Brasile e a supplire alle mancanze di chi, a livello istituzionale, dovrebbe promuovere questo splendido paese qui da noi.


Portare avanti un progetto come il tuo, richiede tempo, energia e anche un pizzico di sacrificio. O sbaglio?

Non sbagli. Su DentroRiodejaneiro investo innumerevoli energie. Lo faccio sacrificando tempo e risorse e oggi il blog è diventato un piccolo pezzo del mio lavoro. Tuttavia la cosa più importante è quello che ricevo in termini di soddisfazione, gratifiche e contatti. Questo per me non ha prezzo e ricevere messaggi da persone che mi dicono di aver vissuto esperienze di viaggio meravigliose e di essersi innamorate del Brasile grazie ai miei suggerimenti per me è la cosa che vale di più. Allo stesso modo, mi riempie di forza la possibilità di far visita e dar voce a chi ogni giorno si rimbocca le maniche per costruire un futuro migliore nelle favelas. Sono emozioni che valgono tutti gli sforzi che intraprendo per mantenere il blog e per questo vorrei avere ancora più tempo da dedicargli.. ma gli impegni da rispettare sono tanti e le ore sono un bene limitato!


So per certo che ti piace scrivere e che parli e scrivi benissimo in portoghese. Hai mai pensato a un romanzo tutto tuo sul Brasile? Una sorta di “lungo viaggio”. Se sì, hai già mente un titolo?

Me lo dicono in tanti. Ci penso spesso e ho diverse idee. Ancora non le ho concretizzate ma so che prima o poi arriverà anche questo momento. Forse sto ancora raccogliendo storie o magari è solo la timidezza o il tempo che pare sempre mancare. Chissà. Intanto proseguo il viaggio, innamorato del Brasile.

Fabio Strinati

Contatti:

www.dentroriodejaneiro.it

www.facebook.com/riodejaneiro.it

dentroriodejaneiro@gmail.com